Due nonne, due Donne

Oggi il mio pensiero va a due Donne: Michelina e Maria. Di una ricordo due cose, dell'altra tutto.
Di Michelina ricordo le ginocchia e la voce. Mi teneva in braccio, seduta accanto alla porta e mi raccontava fiabe, popolari, contadine. Non sono riuscito mai a ritrovare la storia dei tre briganti. Nella raccolta di Calvino non c'è, né c'é ne Lo Cunto de li Cunti. La sua eco resterà lì, in quella voce, su quelle ginocchia, dove un bambino curioso e innocente beveva avido quei racconti.
Di Maria mi piace sentire la pelle della mano sulle labbra, quando le baciavo la mano. Un mano che ha lavorato tutta la vita, una mano che ha cresciuto cinque figli e ha coccolato non so quanti nipoti, e figli di nipoti e, non scherzo, nipoti di nipoti.
Nonna Maria mi faceva sentire speciale, preferito, e preferiti lo eravamo tutti, a modo suo.
Nonna Maria mi ha ospitato le estati, quando coi cugini partivamo ogni giorno per nuove avventure. Nonna Maria sapeva quanto fossi mangione e rinunciava al suo pollo, lo cucinava benissimo con la pentola sul focolare: se lo toglieva dal piatto e "Mangia, non l'ho toccato!". E io mangiavo, e crescevo felice.
A queste nonne, a queste contadine, a queste donne io devo una parte importante di quello che sono oggi e della mia forza morale.
Grazie Michelina, Grazie Maria.