Eugenica, un mostro scientifico

martedì 13 agosto 2024
Per la serie "italiani brava gente" mi è capitato di leggere un brano de "L'uccisione pietosa", un trattato sull'eutanasia dello psichiatra Enrico Morselli (1852-1929).
Il trattato dedica ampio spazio all'eugenica, la scienza razzista avente l'obiettivo di annientare le altre razze o quantomeno di "effettuare una cèrnita fra tutte le razze o varietà umane contrastantisi il dominio delle terre e dei mari" a vantaggio delle razze “Leucodermiche”, cioè dei bianchi.
Alle razze bianche "bisogna assicurarne il predominio, risanarne l’organismo, perfezionarne l’intelligenza; e ciò non si può ottenere se non a spese delle razze di colore, delle Gialle e specialmente delle Negre ".
Il trattato trae fondamento dalla teoria evoluzionistica di Charles Darwin per giungere a delle conclusioni aberranti, almeno per me. Non aggiungo altri commenti. Ecco il brano.
Francesco Verderosa
Eugenica

Una selezione etnarchica in tal senso si potrebbe raggiungere con due processi: 1° la distruzione delle razze inferiori; 2° l’isolamento sessuale dei Bianchi, ossia la assoluta proibizione di unioni riproduttive con dette razze di basso valore intellettuale e sociale. Il primo metodo importa conquista definitiva dei territorî abitati dalle razze di colore (toltine i Gialli), quindi guerre e massacri, come si è fatto in ogni tempo di violenta presa di possesso di contrade “colonizzabili”, a cominciare dalle invasioni protostoriche e barbariche, e dalla conquista del Centro-America per opera sanguinaria degli Spagnuoli di Pizarro e Cortes, sino alla caccia con cani mastini organizzata dagli Inglesi (sempre “idealisti” e “umanitari!”) per “incivilire” i Maori della Nuova Zelanda, ed alla iniqua loro guerra del Transvaal per domare i liberi Boeri. Un mezzo più “civile” è stato meditatamente e lentamente usato per altre popolazioni: ad es., nella Polinesia, su razze bellissime e altrimenti utilizzabili, l’intossicazione coi nostri alcoolici e la decimazione mediante i contagii della tubercolosi e della sifilide. E così si viene di sicuro operando una “selezione di razza”!; ma nessuno, che abbia senso di umanità, vorrà ammettere che questi metodi facciano onore alla Civiltà europea e ne elevino il livello morale. Rimane pertanto, nei limiti dell’onesto ed anche del possibile, la selezione sessuale; Carlo Richet ne ha lungamente esposte le ragioni superiori e la procedura. Si dovrebbero impedire gli incrociamenti degli individui di razza bianca con quelli di qualsiasi razza inferiore, non esclusi gli stessi Gialli; sopratutto si dovrebbe avere di mira la conservazione e l’incremento di quelle qualità mentali che caratterizzano le razze superiori, ossia le nostre: l’intelligenza, lo spirito di inventiva e ad un tempo di assimilazione, la solidarietà sociale, il senso del dovere individuale, la coscienza della altezza morale e sociale del lavoro, la formazione di una aristocrazia unicamente intellettuale dedita allo sviluppo della scienza, dell’arte, della religione. Tutto ciò manca o è rudimentale nelle razze Negre dei territorî colonizzati. Inoltre, bisogna conservare il tipo antropologico raggiunto dagli Europei nella loro evoluzione millennaria, costituito dallo sviluppo armonico delle forme, e da quell’insieme di proporzioni, di colore, di caratteri sessuali secondari, di espressioni, che corrispondono al nostro concetto di bellezza. Questo programma di isolamento e di monomixia fra le razze ci incammina verso una conforme applicazione dei metodi selezionistici entro l’àmbito della nostra razza, delle nostre stirpi e nazioni. Contentiamoci, per ora, di uscire dalle troppo larghe generalizzazioni della dottrina Evoluzionistica, e mettiamoci sul terreno assai più accessibile e pratico della Eugenetica: difendiamo gli attuali organismi nazionali dalle cause di degenerazione che ne minano sordamente il tipo, ne invalidano il vigore fisico, ne abbassano le capacità intellettuali e morali; combattiamo tutte le cause individuali e sociali morbigene, l’eredità patologica, la sifilide, l’alcoolismo, la tubercolosi, l’artritismo, la malaria, le infezioni tropicali; e con tal mezzo verremo predisponendo la formazione di un tipo umano sempre più forte, più sano, più bello, più intelligente, più morale. (Enrico Morselli, L'uccisione pietosa, pagg. 77-78)