La giornata di uno scrutatore

Qualche giorno fa, osservando gli scrutatori itineranti il giorno delle elezioni europee, mi sono messo a pensare a una delle opere più significative e, forse, meno conosciute di Italo Calvino: La giornata di uno scrutatore.
Pubblicato nel 1963, questo libro rappresenta una tappa fondamentale nella produzione letteraria calviniana, un crocevia di riflessione morale e denuncia politica.

Genesi e struttura dell'opera

Italo Calvino impiegò dieci anni a completare questo lavoro, iniziato nel 1953 e concluso nel 1963. L’autore stesso lo descrisse come il suo libro più difficile da scrivere, un’opera breve ma profondamente riflessiva.
Calvino definì questo racconto un "pamphlet violentissimo, un manifesto anti democristiano", eppure il suo impatto politico è accompagnato da una meditazione quasi religiosa, un'invocazione spirituale che emerge chiaramente nella frase finale del libro: "L’umano arriva dove arriva l’amore: non ha confini se non quelli che gli diamo."
Personalmente questa frase non può non ricordare il terenziano Homo sum, nihil humani a me alienum puto.

Trama e Tematiche

Il racconto segue la giornata di Amerigo Ormea, uno scrutatore elettorale al Cottolengo, un istituto religioso di Torino.
L'esperienza di Amerigo in questo microcosmo popolato da creature malate e sofferenti diventa una riflessione sul dolore, la politica, e l'amore.
Il compito di Amerigo Ormea è quello di garantire che i voti dei degenti siano espressi consapevolmente, senza manipolazioni da parte dei religiosi dell'istituto. Tuttavia, il contatto con tanta sofferenza porta il protagonista a interrogarsi sul senso della sua militanza politica e sul potere reale delle sue ideologie.

Analisi Critica

La giornata di Amerigo nel Cottolengo è un'allegoria della ricerca dell’umanità in un mondo dominato dalla sofferenza e dall'alienazione.
Calvino utilizza il personaggio di Amerigo come suo alter ego, un esploratore del pensiero umano che, attraverso un’esperienza diretta e personale, arriva a comprendere che l'essenza dell'umano risiede nell'amore.
Il nome stesso del protagonista è di per sé significativo; è un gioco di parole: Amerigo richiama l'esploratore Vespucci, mentre Ormea è un anagramma di amore.
Questo gioco linguistico prefigura la conclusione del racconto, dove l'amore emerge come l'elemento unificante dell'esperienza umana.

Lezione Etica

Nel finale del racconto, Amerigo osserva un contadino che ogni domenica si reca a imboccare il figlio ricoverato al Cottolengo.
Questo gesto semplice e ripetitivo rivela una dimensione profonda dell'amore, un legame che va oltre la volontà individuale e che rappresenta l'essenza stessa dell'umanità.
Amerigo comprende che "l’umano arriva dove arriva l’amore; non ha confini se non quelli che gli diamo." Questa epifania rappresenta il culmine della riflessione calviniana sull'amore e sulla solidarietà umana, un tema ulteriormente esplorato ne Le città invisibili e in altre opere calviniane.

2+2 fa 

La giornata di uno scrutatore è un'opera chiave nella produzione di Italo Calvino, un racconto che unisce riflessione morale e critica politica in un testo breve ma potentemente evocativo. La lezione morale di Calvino, che l’umano si estende fino ai confini dell’amore, è un messaggio di straordinaria rilevanza, oggi come allora. Questo libro, con la sua combinazione di introspezione personale e denuncia sociale, rappresenta un punto di svolta nella carriera di Calvino e un contributo imprescindibile alla letteratura del Novecento.
Nella mia Programmazione Neurosemiotica ho riformulato il Primo Assioma della Comunicazione, "non è possibile non comunicare", con il Primo Assioma dell'Amore: non è possibile non amare. 
Ce lo insegna chi soffre.