Lettera a mia figlia sull'uso del femminile

Roma, giovedì 6 giugno 2024
Cara Gea,
mentre studi per gli esami di Stato del primo Ciclo d'Istruzione, mentre con tua mamma parliamo per capire se sia meglio usare avvocata o avvocato, architetta o architetto eccetera, vorrei spiegarti in modo semplice e chiaro qual è il modo giusto di usare i nomi professionali al femminile.
Immagina di parlare di una donna che fa un lavoro specifico, come una dottoressa, un'avvocata, o una presidente. A volte, può sembrare complicato capire quale sia il termine giusto da usare. Questo argomento è stato discusso molto, anche dagli esperti di lingua.

Cosa dice la grammatica?

La grammatica è come un insieme di regole che ci aiuta a usare le parole in modo corretto. Ma, come tutte le regole, anche quelle grammaticali possono cambiare col tempo e con l'uso. Alcune persone potrebbero sentirsi a disagio usando termini femminili per certi lavori perché non sono abituati, o perché suonano strani. Altri, invece, pensano che sia importante usare i termini femminili per rispettare e riconoscere il ruolo delle donne in quei lavori.

Differenti punti di vista

1. Uso Comune: Alcuni giornali e persone preferiscono usare i termini femminili, come "ministra" o "avvocata", per promuovere l'uguaglianza di genere.
2.  Resistenza al Cambiamento: Altre persone, invece, trovano che questi termini suonino strani e preferiscono usare il maschile anche per le donne, come "il presidente" o "il medico".

Come scegliere?

Non c'è una risposta perfetta, ma ecco alcuni consigli:

1. Contesto e Rispetto: Se sai che una persona preferisce essere chiamata in un certo modo, rispetta la sua scelta. Ad esempio, se una donna preferisce essere chiamata "avvocata" invece di "avvocato", usiamo "avvocata".
2. Evoluzione Linguistica: La lingua cambia e si adatta nel tempo. Usare i termini femminili può sembrare strano all'inizio, ma più li usiamo, più diventano normali.
3. Riferimenti Ufficiali: Alcuni documenti ufficiali e raccomandazioni, come quelle di Alma Sabatini, suggeriscono di usare i termini femminili per promuovere un uso non sessista della lingua:  l'opuscolo ufficiale Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana è del 1987, quando io e tua mamma avevamo dieci anni.

Esempio pratico

Pensa a Irene Pivetti, che è stata Presidente della Camera dei Deputati nel lontano 1994, alcuni anni prima del mio diploma di maturità, molto tempo prima della mia laurea in Lettere. Lei stessa preferiva usare "presidente" invece di "presidentessa". Questo mostra che la scelta può dipendere anche dalle preferenze personali di chi ricopre il ruolo.

Conclusione

Usare i nomi professionali femminili è un modo per riconoscere e rispettare il ruolo delle donne in ogni ambito lavorativo. È importante essere aperti e rispettosi delle preferenze delle persone e capire che la lingua può cambiare e adattarsi. Quindi, quando parli di una donna che fa un certo lavoro, prova a usare il termine femminile. Può sembrare strano all'inizio, ma è un passo importante verso l'uguaglianza.

Spero che ora sia tutto più chiaro, Gea! Spero sia più chiaro anche a tua mamma Bea.
Se hai domande, sono qui per aiutarti.

Ti voglio bene,
papà