Noi siamo Francesco... De Sanctis

I seguaci di Francesco De Sanctis, spesso considerati suoi allievi o influenzati dal suo pensiero, sono generalmente noti come desanctisiani. Queste persone, come me, hanno abbracciato le idee di De Sanctis riguardo alla letteratura, all'educazione e alla critica letteraria, contribuendo a diffondere il suo approccio critico e i suoi principi pedagogici in Italia.
Si parva licet componere magna, tra i desanctisiani più noti annovero figure come: Benedetto Croce; Giovanni Gentile; Guido Mazzoni e Attilio Momigliano.

Quinto tra cotanto senno, come questi intellettuali e molti altri hanno già fatto, intendo dare il mio contribuito a perpetuare l'eredità di Francesco De Sanctis, applicando e adattando il suo metodo critico e le sue idee pedagogiche alle loro rispettive aree di studio e alla realtà culturale del mio tempo.

Francesco De Sanctis è stato una figura centrale nella storia culturale e politica italiana del XIX secolo. Critico letterario, storico della letteratura e politico, De Sanctis ha svolto un ruolo cruciale nel Risorgimento italiano, contribuendo significativamente alla formazione dell'identità nazionale italiana attraverso la sua opera educativa e letteraria.

Il suo liberalismo, fondato sulla democrazia rappresentativa e sui diritti individuali, risuona con la mia visione di una società giusta ed equa. La sua opposizione all'interferenza della Chiesa nella politica e nell'educazione mi trova d'accordo, poiché credo nella necessità di separare le istituzioni religiose da quelle statali per garantire la libertà di pensiero.

Essere un desanctisiano significa per me impegnarmi a promuovere la cultura, l'educazione e la libertà, seguendo l'esempio di De Sanctis nel suo instancabile lavoro per un'Italia unita, libera e democratica. La sua eredità mi ispira a credere nel potere delle idee e a lavorare ora per un futuro in cui la conoscenza e la ragione guidino il progresso umano.

Unità Nazionale e Rinnovamento

Il principio politico fondamentale di Francesco De Sanctis era l'unità nazionale.
Nato a Morra Irpina nel 1817, De Sanctis visse in un periodo di grandi trasformazioni politiche e sociali, segnato dalle lotte per l'indipendenza e l'unificazione dell'Italia. Egli vedeva nell'unità nazionale una condizione imprescindibile per il progresso del paese. Per De Sanctis, l'Italia doveva liberarsi dalle influenze straniere e dagli antichi regimi frammentati per emergere come nazione unita e forte. Questo principio guidò il suo impegno politico e intellettuale per tutta la vita.

Il Ruolo della Cultura e dell'Educazione

De Sanctis credeva fermamente che l'educazione e la cultura fossero strumenti fondamentali per il riscatto e il progresso dell'Italia. Come critico letterario e storico della letteratura, egli vide nella diffusione della conoscenza e della cultura un mezzo per formare cittadini consapevoli e responsabili.
Francesco De Sanctis promuoveva un'istruzione laica e moderna, libera dalle influenze clericali, che potesse contribuire alla crescita morale e intellettuale della nazione.
La sua opera più celebre, "Storia della letteratura italiana", non è solo un'analisi critica delle opere letterarie italiane, ma anche un manifesto per il rinnovamento culturale del paese.

Liberalismo e Democrazia

Politicamente, De Sanctis era un liberale.
Egli sosteneva le libertà civili, i diritti individuali e il progresso sociale ed economico. Credeva nella democrazia rappresentativa e nella necessità di un governo responsabile e aperto alle riforme.
Il suo impegno politico si concretizzò con la partecipazione attiva al movimento risorgimentale e con l'assunzione di cariche pubbliche dopo l'unificazione.
Francesco De Sanctis fu ministro della Pubblica Istruzione nel governo Cavour e membro del Parlamento, dove lavorò instancabilmente per promuovere le sue idee di riforma culturale ed educativa.

Anticlericalismo Moderato

Pur non essendo un anticlericale radicale, De Sanctis riteneva che la Chiesa non dovesse interferire nella politica e nell'istruzione pubblica. Sosteneva la separazione tra Stato e Chiesa per garantire la libertà di pensiero e la laicità dello Stato. Questo approccio moderato ma fermo si rifletteva nelle sue politiche educative, volte a creare un sistema scolastico libero dalle influenze religiose, capace di formare cittadini liberi e critici.

2+2= ∞

Francesco De Sanctis fu un visionario che comprese l'importanza della cultura e dell'educazione come strumenti di emancipazione e progresso. La sua opera e il suo impegno politico hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'Italia unita. De Sanctis non solo ha contribuito a delineare l'identità culturale italiana attraverso la sua Storia della letteratura italiana, ma ha anche lavorato instancabilmente per costruire un'Italia unita, libera e democratica.
Il suo pensiero e il suo operato rimangono un faro per chiunque creda nel potere della cultura e dell'educazione come leve di trasformazione sociale e politica.

Io sono un desanctisiano perché credo fermamente che la cultura e l'educazione siano le chiavi per il progresso e la trasformazione della società.
Francesco De Sanctis, con la sua visione illuminata e il suo impegno appassionato, ha dimostrato che l'unità nazionale, -e oggi europea- non può essere raggiunta solo attraverso le battaglie politiche, ma anche attraverso un rinnovamento culturale profondo.

De Sanctis ha insegnato che la conoscenza è potere, che l'istruzione deve essere laica e moderna per formare cittadini consapevoli e critici.
Condivido la sua convinzione che la letteratura e le arti non sono solo riflessi della società, ma soprattutto strumenti per plasmarla e migliorarla.