ribellione alla parola standard normale

appello alla ribellione contro la normalità

scappiamo verso la libertà . sciolti da vincoli del preconcetto verso la varietà delle esperienze umane 

Nella società contemporanea la parola standard "normale" è uno strumento di controllo sociale: stabilisce limiti e aspettative.

Noi esploriamo come una ribellione nichilista contro questo concetto possa liberare il potenziale umano e promuovere una società più equa e inclusiva.

Noi affermiamo che un atteggiamento critico e ribelle verso la concezione di normalità permette un approccio più inclusivo e liberatorio nella società.

Noi abbiamo fatto un percorso critico evolutivo di soli quattro uomini di libero pensiero.

A Parigi, nel 1120, Pietro Abelardo, con il Sic et Non, innesca una rivoluzione intellettuale esortando al dubbio e alla discussione critica delle norme.
Attraverso il suo metodo dialettico, Abelardo demolisce la presunta solidità delle verità standard. Delle normalità accettate in modo acritico, e quindi irrazionale, Abelardo aprì la strada a un'indagine più libera e profonda sulla validità delle norme sociali.
Questa apertura mentale fu il primo passo di un uomo di pensiero intelletto e cultura verso una ribellione contro la normalità imposta.

Nel 1584, Giordano Bruno pubblica a Londra De l'infinito universo et mondi
Questo libro presenta al mondo un universo senza confini, popolato da infinite diversità.
Questa evolutiva visione cosmologica si ribella contro le concezioni geocentriche e teocentriche del tempo.
Giordano Bruno per intero rappresenta una sfida diretta alla normalità, che limita e definisce.
Giordano Bruno tradisce la Chiesa, poi tradisce se stesso per l'Inquisizione, poi tradisce l'Inquisizione. Giordano Bruno non tradisce la libertà del suo pensiero.
Nichil sub sole novum.
Arriviamo al 1964.
Umberto Eco, ragionando con Apocalittici e integrati, dimostra che i media assimilano le masse a una singola realtà.
Addomesticate dai media, le persone percepiscono visioni e comportamenti diversi come anormali, estranei e pericolosi.
Eco invita con finezza d'autore a una ribellione contro questa tendenza.
Eco promuove un approccio inclusivo, assimilante.
Eco riconosce che la molteplicità dei codici e delle prospettive culturali deve essere valorizzata in modo sostenibile per garantire sopravvivenza ed evoluzione.

Facciamo un breve passo indietro nel millenovecento: Antonio Gramsci scriveva i suoi Quaderni del carcere a Torino, dal 1929 al 1935.
Dietro le sbarre, Gramsci rifletteva sulle classi dominanti che impongono la loro visioni del mondo come norma universale assoluta attraverso l'egemonia culturale.

La ribellione evolutiva non è un rifiuto delle norme normali, standard, esistenti.
La ribellione evolutiva è un invito non violento ad accogliere alternative che sfidano l'ordine stabilito e incoraggiano la diversità di espressioni e identità.

La differenza arricchisce, se noi assimiliamo ciò che è differente da noi, il diverso.
L'Unità culturale assimila, ingloba o azzera, annienta.

Noi siamo cittadini, noi siamo Stato, noi siamo Intermundia, Noi siamo Francesco

Melfi, 25 aprile 2024, nel mio letto, accanto a Lea
prof. Francesco Verderosa