Zurvan alias Chronos, la Divinità Persiana del Tempo Infinito

Zurvan è una delle figure più enigmatiche e affascinanti della mitologia persiana. Conosciuto come la divinità del tempo infinito e del destino, Zurvan ha avuto un impatto significativo non solo sulla religione e la filosofia dell'antica Persia, ma anche su molte altre culture attraverso il sincretismo religioso. Questo saggio esplorerà le origini di Zurvan, il suo ruolo nella mitologia persiana, le influenze culturali e filosofiche e il suo significato nella storia delle religioni.
Le radici di Zurvan possono essere tracciate nell'antica religione zoroastriana, dove era venerato come il dio del tempo e del destino. Secondo il mito, Zurvan esisteva prima di qualsiasi altra cosa e generò due figli, Ahura Mazda e Angra Mainyu, rappresentanti rispettivamente del bene e del male. Questo dualismo è centrale nel mazdeismo, la religione fondata dal profeta Zarathustra (Zoroastro), che poneva una forte enfasi sulla lotta tra le forze della luce e delle tenebre.
La figura di Zurvan, tuttavia, introduce un elemento di fatalismo e ciclicità che non è presente nel dualismo più lineare di Ahura Mazda e Angra Mainyu. Zurvan è rappresentato come il tempo infinito, una forza ineluttabile che governa il destino di tutte le cose, influenzando profondamente la cosmologia zoroastriana.

Il Culto di Zurvan e la Sua Diffusione
Il culto di Zurvan si sviluppò soprattutto a partire dal VI secolo a.C., quando l'Impero Persiano era al culmine della sua espansione. La dottrina zurvanista, una variante del mazdeismo, divenne particolarmente popolare tra le élite intellettuali e religiose persiane. Questa dottrina enfatizzava l'ineluttabilità del destino e il ciclo infinito del tempo, concetti che influenzarono profondamente la filosofia e la religione dell'epoca.
Zurvan era spesso rappresentato come una figura androgina con un volto severo, avvolta nelle spire di un serpente, simbolo dell'eternità e della ciclicità del tempo. Questa iconografia riflette la complessità del suo ruolo come divinità che trascende le normali categorie di genere e temporali.
La concezione del tempo e del destino associata a Zurvan ebbe un impatto significativo non solo in Persia, ma anche nelle culture circostanti. La figura di Zurvan può essere vista come una fonte di ispirazione per il dio greco Kronos e la divinità indiana Kala, entrambi associati al tempo e alla sua ciclicità. Inoltre, la filosofia zurvanista influenzò profondamente il pensiero religioso e filosofico del mondo antico, contribuendo alla formazione delle idee sul destino e sull'inevitabilità degli eventi.
Il sincretismo religioso durante l'ellenismo portò all'integrazione di elementi zurvanisti nelle credenze greche e romane. Ad esempio, il concetto di Aion, il tempo eterno nell'orfismo e nel neoplatonismo, ha paralleli significativi con Zurvan. Questo scambio culturale e filosofico arricchì entrambe le tradizioni, creando una comprensione più complessa e sfumata del tempo e del destino.
Nonostante la sua importanza, il culto di Zurvan fu oggetto di controversie all'interno della comunità zoroastriana. Alcuni teologi consideravano il fatalismo associato a Zurvan come una deviazione dalla dottrina originale di Zarathustra, che enfatizzava il libero arbitrio e la responsabilità morale individuale. Questo dibattito teologico portò a una graduale marginalizzazione del zurvanismo, che alla fine fu soppiantato dal mazdeismo ortodosso.
Tuttavia, gli insegnamenti di Zurvan continuarono a esercitare un'influenza duratura sulla filosofia e sulla religione persiana. La sua figura rimase un simbolo potente del tempo infinito e del destino, incarnando la tensione tra il libero arbitrio e la predestinazione che è al cuore di molte tradizioni religiose.

Il paradigma del dio Tempo
Kronos, una delle figure mitologiche più complesse e ambivalenti, incarna il tempo e il destino nella mitologia greca. Considerato il dio del tempo infinito e del destino ineluttabile, Kronos ha influenzato profondamente sia la cultura greca che quella orientale. Attraverso un'analisi della figura di Kronos, è possibile esplorare le sue radici culturali, il suo impatto sulle filosofie antiche e la sua rappresentazione simbolica nell'arte e nella letteratura.
Kronos, il più giovane dei Titani, era figlio di Urano (Cielo) e Gaia (Terra). Secondo il mito, Kronos rovesciò suo padre Urano e divenne il sovrano degli dei. Tuttavia, temendo una profezia che prediceva la sua caduta per mano di uno dei suoi figli, Kronos divorò tutti i suoi discendenti appena nati. Solo Zeus riuscì a sfuggire a questo destino grazie a un inganno di sua madre Rhea. Cresciuto, Zeus sconfisse Kronos e liberò i suoi fratelli, inaugurando l'era degli dei olimpici.

Kronos e il Tempo
Kronos è spesso associato al tempo e al destino. Questa associazione si riflette nel suo nome, che in greco significa "tempo". Come dio del tempo, Kronos rappresenta il ciclo inevitabile di nascita, crescita, declino e morte. Questa concezione ciclica del tempo era centrale nella filosofia greca antica e influenzava profondamente le loro credenze sul destino e sull'inevitabilità degli eventi.
La figura di Kronos ha paralleli significativi nelle tradizioni orientali. In particolare, la divinità persiana Zurvan, associata al tempo infinito, presenta molte somiglianze con Kronos. Zurvan era considerato il dio del tempo e del destino, simile al ruolo di Kronos nella mitologia greca. Secondo alcune interpretazioni, il culto di Zurvan potrebbe aver influenzato la concezione greca di Kronos attraverso il contatto culturale tra Grecia e Persia.
Kronos è spesso raffigurato come una figura potente e minacciosa, a volte con una falce o una clessidra, simboli del suo dominio sul tempo. Nella pittura e nella scultura, è spesso rappresentato nel momento in cui divora i suoi figli, un'immagine che sottolinea il suo ruolo di distruttore e creatore ciclico.
La figura di Kronos ha influenzato profondamente la filosofia greca, in particolare la concezione del tempo e del destino. Filosofi come Platone e Aristotele hanno discusso il ruolo del tempo nella vita umana e nella natura dell'universo, spesso rifacendosi alle rappresentazioni mitologiche di Kronos. La sua figura simbolizzava la natura ineluttabile del destino e la ciclicità del tempo, concetti centrali nelle loro filosofie.
Nella cultura moderna, Kronos continua a essere un potente simbolo del tempo e del destino. Le sue rappresentazioni sono spesso utilizzate per esplorare temi esistenziali e filosofici, come la mortalità umana e la natura del tempo. La sua immagine è presente in numerose opere letterarie, artistiche e cinematografiche, dimostrando la sua perdurante rilevanza culturale.

Il vero nesso: Chronos e Phanes
L'iconografia di Zurvan è facile da associare a quella di duedivinità orfiche: Phanes e Chronos: basta fare una passeggiata nella Loggia e Odeo Cornaro a Padova o nella Galleria Estense di Modena.
Chronos, nella mitologia orfica, è una divinità che personifica il tempo. È spesso confuso con Crono, il titano della mitologia greca, ma i due hanno ruoli differenti. Chronos è descritto come una figura primordiale che temporalizza gli eventi e ha attributi associati alla creazione dell'universo.
Nelle teogonie orfiche, Chronos è rappresentato come un serpente con tre teste: una di toro, una di leone e una di dio, con ali che spuntano dalle spalle. Questo serpente è associato a Ananke, la Necessità, con cui è indissolubilmente legato. Da Chronos e Ananke nascono Etere, Chaos ed Erebo, e dall'unione di questi elementi si genera un Uovo Cosmico, da cui emerge Phanes, un essere ermafrodito che rappresenta la luce e la vita primordiale.
Chronos è spesso associato a Zurvan, la divinità del tempo nella religione persiana, che condivide molti attributi iconografici, come le ali, la testa di leone e le spire di serpente.
Queste rappresentazioni sono cruciali nella comprensione delle teogonie orfiche e delle loro complesse narrazioni sulla creazione e l'ordine cosmico. Chronos rappresenta non solo il tempo lineare ma anche la ciclicità e l'inevitabilità del passaggio del tempo.
Nella cosmogonia orfica inoltre, Fanes o Protogonos è una divinità primordiale nata dall'uovo cosmico all'inizio della creazione. Viene indicato con vari nomi, tra cui Erikepaios "Potere" e Metis "Pensiero".
Fanes è spesso equiparato a Eros o Mitra ed è stato raffigurato come una divinità che emerge da un uovo cosmico intrecciato con un serpente: l'uovo orfico. Indossava un elmo e aveva ampie ali dorate. Si diceva che Chronos avesse creato l'uovo d'argento dell'universo da cui è esploso il dio primogenito Fanes, o Fanes-Dioniso. 
Fanes era una divinità della luce e della bontà, il suo nome significava "portare luce" o "splendere"; una divinità primigeia, emersa dall'abisso per vita all'universo.
Nyx (Notte) è variamente descritta come figlia di Fanes o come sua sposa più anziana; è la controparte di Fanes ed è considerata da Aristofane la prima divinità. Secondo Aristofane, in una commedia in cui Fanes è chiamato "Eros", Fanes è nato da un uovo creato da Nyx e posto nel grembo sconfinato di Erebo, dopo di che si accoppia con Caos e crea le creature volanti.
Nella letteratura orfica, si credeva che Fanes fosse stato generato dall'uovo del mondo di Chronos e Ananke "Necessità, Destino" o Nyx sotto forma di un uccello nero e vento. Sua moglie più anziana, Nyx, lo chiamava Protogenos. Mentre lei creava la notte, Fanes creava il giorno e il metodo di creazione per mescolanza.
Fanes, nell'orfismo, era il sovrano delle divinità, passò lo scettro a Nyx, Nyx successivamente diede lo scettro a suo figlio Urano, Crono prese lo scettro da suo padre Urano e infine lo scettro detenuto da Crono fu preso da Zeus. Alcuni miti orfici suggerivano che Zeus intendesse passare lo scettro a Dioniso.
Un inno orfico canta: "Tu disperdesti la nebbia oscura che giaceva davanti ai tuoi occhi e, sbattendo le ali, giravi vorticosamente, e in tutto il mondo portasti pura luce".
Fanes era un dio maschile; in un antico inno orfico viene chiamato "Signore Priapo", sebbene altri lo considerino androgino.
Ance il papiro di Derveni fa riferimento a Fanes: "Del re Primogenito, il venerabile; e su di lui crebbero tutti gli immortali, dei e dee beati e fiumi e sorgenti incantevoli e tutto il resto che allora era nato; e lui stesso divenne l'unico."
Negli Inni Orfici, Fanes-Protogonos è identificato con Dioniso, che è indicato con i nomi di Protogonos ed Eubuleo diverse volte nella raccolta.
Protogonos fu romanizzato come Protogenus.
Fanes era un dio maschile; in un antico inno orfico viene chiamato "Signore Priapo", sebbene altri lo considerino androgino.

2+2 fa infinito 
Fanes alias Kronos, come dio del tempo e del destino, rappresenta una delle figure più complesse e affascinanti della mitologia. La sua influenza si estende oltre la Grecia antica, raggiungendo le tradizioni culturali orientali e continuando a ispirare artisti e pensatori contemporanei. Attraverso l'analisi della sua figura, è possibile comprendere meglio le concezioni antiche e moderne del tempo, del destino e della ciclicità della vita.
Zurvan alias Chronos alias Aion alias Phanes alias Kronos alias Saturno, come divinità del tempo infinito e del destino, rappresenta una delle figure più complesse e affascinanti della mitologia persiana. La sua influenza si estende ben oltre i confini della Persia antica, arricchendo le tradizioni religiose e filosofiche di molte culture. Attraverso l'analisi di Zurvan, possiamo comprendere meglio le concezioni antiche e moderne del tempo, del destino, della ciclicità della vita e oltre.
Margherita di Savoia, lunedì 1 luglio 2024
Francesco Verderosa